Diario 5 (dal Villaggio secondo Carla)

LA PREMIATA DITTA

I LAVORI DELLA MENSA DEI RAGAZZI DELLO SHOP

Se vi ricordate, nelle pagine precedenti del diario, questi ragazzi avevano promesso di lavorare gratis…

beh: hanno mantenuto la promessa e oltre al lavoro hanno fatto anche uno show incredibile che manco Totò e Peppino…

Dovete sapè che hanno fatto una costruzione anche intorno alla tenda nostra per la pioggia. Allora l’hanno circondata di tronchi su cui avrebbero poi realizzato un tetto. Per finire il lavoro occorreva far passare un lungo tronco sopra la tenda per tutta la sua lunghezza.

Durante l’intero arco della giornata e mentre intervallavano momenti di pausa a brevi attimi di riposo, hanno preso le misure: troppo lungo.

L’hanno tagliato: troppo corto.

Cosa si può fare? IDEA!: iè famo na prolunga. Grande!!!

Chiodi, corda et voilà il gioco è fatto!

Ma era ancora corto.

Allora hanno spostato il palo che lo sosteneva per ridurre la distanza da coprire (e siamo state anche fortunate perchè altrimenti tagliavano la tenda).

In tutto questo il maestro (the teacher) a dieci metri di distanza e comodamente seduto davanti casa, dirigeva i lavori. Il fatto che loro capissero perfettamente le direttive del teacher era scandito da ampi e rassicuranti: AAAAAAAAAHHHHH…!

A fine lavori, diagnosticando un’inadeguata robustezza del legno che avrebbe dovuto sorreggere il tetto, l’intero staff concorda sulla necessità di aggiungere un supporto tecnologico resistente e risolutivo: un bel pezzo di nylon….!

Perplessa ma anche preoccupata circa il buon esito dei lavori durati l’intera giornata, azzardo un timido:

ma siete sicuri che regge?

E Chicco, Ciccio, Shoes e Bob Marley (i nomi che ho dato ai ragazzi dello shop) mi rispondono in swhaili l’equivalente di un definitivo:

ma che stai a scherzà. E’ resistentissimo!

E difatti avevano ragione, perchè ad un imprevisto terrificante vento serale di quasi 3 km/h la struttura rantolando crolla.

Ora sto in tenda e loro stanno a finì il lavoro e se sto scritto non t’arriva è perchè i tronchi me so cascati addosso.

So lentiiiiiiiiiiiiiiiiii…madonna se so lentiiiiiiiiiiiiii.

E lavorano un’ora e poi te dicono Badae (dopo)  che solitamente è il giorno dopo.
Questo è successo circa due settimane fa e da allora tanto altro è successo

vado a dirtelo!!!!!!!!!

I RAGAZZI DELLO SHOP

Lo shop è un pò come la Coop da noi….. (una specie di grotta adibita a rivendita di farina e altro cibo) dove questi ragazzi a regime vegetano. E non solo! Non sono ben visti perché non lavorano e si dice che siano ladruncoli.

Non so perchè ma per me erano diversi… e non mi sbagliavo!
Piano piano li ho avvicinati . Prima con il torneo di pallone (vanno pazzi per il calcio)…poi andando allo shop .

Mi sedevo con loro e ci giocavo. Ci parlavo e soprattutto compravo loro le sigarette. Fino all’ultima volta tutto quà.

Ma stavolta mi ci sono messa di punta. In tre erano i più particolari, quelli che ho ribattezzato….Shoes, Chicco e Ciccio (ormai tutti li chiamano così al villaggio).

Quando mi è servito un ragazzo che guidasse la macchina per le emergenze si è aggiunto Bob Marley (è tale e quale). Decido di fargli iniziare una scuola di arti e mestieri a Mtwara (iniziano a gennaio) e lì il lampo di genio…

Li chiamo tutti in tenda e gli dico:

Cari miei io ve pago la scuola ma voi me fate la mensa e la palestra gratis.

Incredibileeeeeeeeeeeeee ….hanno accettato!!!

( Lascia sta che me costano più de sigarette pranzi e cene).

Ma cmq ora non ci lasciano mai. Sono sempre pronti quando bisogna fare qualche lavoro.

Mi trattano come un uomo e credo mi stiano offrendo i momenti più belli. E  soprattutto le risate più grosse.

Quando ho deciso di fare il pavimento a tre stanze a una piccola scuola in un villaggio vicino, si è aggiunto il tecnico dei pavimenti da me ribattezzato Floor. Ovviamente c’è anche Mohamed, il ragazzo che sta sempre con me da quando Abet va a scuola. Ora sono in sei e quando ci muoviamo tutti con la macchina non te sto a dì….

Qualche giorno m’arrestano.

Ieri ciavevo 100 kg di riso e 100 kg di ugari (una specie de polenta) in macchina. Tutti e sei dietro (Mohamed sdraiato sul riso nel portabagagli

 …io e Tiziana davanti..

….in discesa la macchina andava da sola… e se impennava davanti.

Ora stanno finendo questa piccola scuola e lavorano… ‘ccidenti se lavorano

Adesso ho comprato loro le scarpe da calcio e le scarpe da ginnastica . Ce li siamo portati a Metwara e come bambini eccitati provavano le scarpe.
Ora anche al villaggio li rispettano di più e loro sono belli… perchè si sentono importanti.

Sono fantastici quando iniziano le trattative per i prezzi.

Per esempio quando dovevo comprare il riso Chicco m’ha detto:

no Carla tu non scende ce penso io.

Dieci minuti e torna…

….Carla vieni tu, a noi non ce lo abbassano il prezzo.

E quando poi ce la faccio ad avere lo sconto se lo raccontano tra di loro. E ridono.
Poi ci sono Bob Marley e Mohamed che hanno iniziato la scuola di inglese (fasta   fasta —-veloce).

Sono belli quando li vado a prendere. Zozzi come pochi per mano (quì gli uomini si tengono spesso per mano) mi aspettano e appena ti vedono ridono. Ridono sempre. E quando non ci sono mi mancano.

Questi ragazzi per me valgono tanto e ora ho imposto all’uomo dei lavori per la dispensary e la casa dei bambini di far lavorare loro. E loro sono felici di guadagnare qualcosa. E poi è un continuo ridere con Chicco . Chi è Chicco? E ‘ quello cui… io piaccio (Il Padrino).

L’altro ieri avevamo deciso di sposarci domenica. Ma che te lo dico a fa sta sempre in mezzo alle donne. Allora una mattina a Lindi l’ho beccato di nuovo con una donna che parlava. Lo attacco alle spalle e gli faccio una scenata di gelosia da p-a-u-r-a. Bob Marley e Ciccio se sò tagliati da ridere (espressione romanesca per dire che si sono scompisciati dalle risate ndr).

Quando so tornata ho detto al Teacher….

Teacher vai da Chicco e digli seriamente che non lo sposo più perchè mi ha spezzato il cuore.

Lui è andato e serio serio l’ha chiamato da una parte.

STO MATRIMONIO NON S’HA DA FA……………Non si sa quanto abbiamo riso con gli altri a guardare la faccia di Chicco.

Mi sembra di tornare bambina ….la loro sermplicità mi fa tornare bambina.

E quando in macchina cantiamo e balliamo con la musica a palla spesso mi emoziono e vorrei  non lasciarli mai. Loro in un senso……………..i bimbi in un altro………………..la gente del villaggio…………..tutti. Il maestro e la creatura che cià in corpo (il teacher è vagamente obeso per questo Carla spesso lo prende in giro dicendogli che è incinto ndr).

Madò il maestro ormai sta fori come na zucchina. Quando ie telefono me risponde…….

Prontoooooooooo…………..Calla…………

e parla in romano.
Ieri siamo andati a consegnare i ticket per il riso e lui s’è messo gli occhiali miei da sole e faceva il Boss.
Ma come si fa a raccontare tutto………..Ogni attimo per me quì è TUTTO. Niente mi passa inosservato . E guarda che a volte non li reggo proprio. Li prendo a parolacce.
Le parolacce…………..pure quelle hanno imparato
Un giorno in macchina m’ha fermato un poliziotto che si sentiva un pò Rambo.

Vabbè l’ho fatto parlà ….ha detto du cazzate e io gli ho detto Ciao.

Quando siamo ripartite Bo Marley ha detto

Very serious this policeman

Un attimo di silenzio e poi

FANCULO!

Che te lo dico a fa io e Tiziana semo sbottate a ride.
Comunque tutto sta andando avanti. Domani si comincia a dare il riso e l’ugari. Ovviamente i sei dell’Ave Maria fanno il servizio d’ordine. La costruzione parte a giorni. La macchina gliela lascio. La palestra è finita.

Anche la scuoletta a Likongo. I computer so stati dati a tutte le scuole previste. Il ragazzino de Roger Rabbit  (IL DOTTORE) – ormai è fisso e fa er piaciojne sempre de più co Tiziana . So belli insieme . Pare che cià n’omo a girocollo. Le medicine per la malaria me n’ha date tante gratis il dottore di Michinga 1 (quello che parla cor cecio in bocca e io ie rifaccio il verso e il maestro ce se taia). Con le lettere a scuola abbiamo quasi partorito. Due maestri nuovi hanno già iniziato.

Il Governo della Tanzania mi costruisce una metà della Dispensary!!!

L’ufficio Immigrazione mi sta aiutando in tutti i modi. Il maestro credo che partorisca quando ritorno. Il figlio Assani chiamato da me Slow Slow (ie dici na cosa oggi la capisce Domenica) forse è riuscito a capì perchè c’è na tenda in piazza. I ragazzi a gennaio iniziano la scuola di arti e mestieri. Bob e Mohamed a Agosto finiscono la scuola di inglese. Oggi me so depilata le gambe . So venuti i falegnami pe me e Tiziana . Se non me faccio le sopraciglia paro Shining. 

MA SO FELICEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

E credo di essere tanto stanca soprattutto mentalmente ma quando mi parlano no c’è niente da fa

…………..vorrei per un attimo mandarli a fanc……….ma poi sbraito m’incazzzo ma alla fine li sento e faccio.

E mi viene una forza dentro che non mi fa fermare . Anzi  vorrei sempre fare di più. Mi sembra sempre poco .

Vorrei poterlo fare per tutti e non solo per alcuni. Ma poi penso che per loro anche solo la nostra presenza è tanto…….

 Mo è arrivato Shoes per finire la palestra. Cià na voia……..

Vado a pitturà tanto oggi è fresco, farà solo na trentina de gradi. Madooooooooooooooooooooooooooooo…!

è parola di Carla

DIARIO 4 (dal Villaggio secondo Carla)

In principio era il Meccanico (la macchina venne dopo)

Sono sparita per un pò di giorni ma non per causa mia.

Sono stata… dal meccanico.

Parto proprio da qui per farvi capire i tempi africani. E dunque:

Un ragazzo dello shop (da me soprannominato Bob Marley perchè lo pia in tutto) un giorno mi ha detto:

…Carla se vuoi ti aiuto a riparare la tua macchina e ti faccio spendere poco…! Andiamo da un meccanico amico mio a Lindi e la mette a posto…

Figurati se non ci vado considerando che la macchina casca a pezzi.

Gli chiedo

…Bob ma quanto tempo ci vuole?

E Bob

…ma che te dico… (in lingua swaili) un’oretta e finisce.

Siamo partiti alle dieci di mattina e ho detto a Tiziana:

….Tizià ce vedemo verso l’ora de pranzo…

E infatti all’ora di pranzo… ma di un’altro giorno.

Tutto inizia Giovedì della scorsa settimana, alle sei di sera la macchina non era pronta. Sono tornata Lunedì e Bob m’ha detto ……oggi ce vole poco tempo……………

infatti alle sei di sera che te lo dico a fa? NIENTE…….

L’indomani (Martedì) me so preparata pure du cosette in valigia. Nun se sa mai.

Ora se rapportate tutto questo ad altri tempi per altre cose più complicate, riuscirete a capire… quanto so lenti.

E per loro la cosa più importante è ragionare ed organizzare una cosa. Si fanno prendere dal panico e non concludono niente. Lo stesso dicasi per le letterine di “Compagni di banco” …

Dapprima il Direttore non c’era mai. Poi è arrivato e ha impiegato due giorni per capire a quale villaggio mi riferivo. Quando l’ha capito gli hanno dovuto rammentare che il direttore della scuola… era proprio lui.

Quando sembrava aver digerito più o meno tutti i dati sensibili ha infine avviato la complessa procedura di… consegna lettere…

…e lì ……………….IL PANICO!

Giorni e giorni di parole finché, una mattina, so partita come un treno e l’ho minacciato!

Ora ha promesso che entro domani, massimo dopodomani, mi chiama tutti i ragazzi.

Se non lo fa vado e li chiamo io personalmente. Anche perchè

i ragazzi non vedono l’ora di ricevere queste lettere e poter avere un’amico in Italia!!!

Abet l’ha detto a tutti e tutti attendono le lettere. Appena le ho date vi mando una mail e vi racconto tutto.

P.S.

Sempre che finisco dal meccanico in questa settimana. Un bacio grande grande.

CARLETTA

 è parola di Carla

DIARIO 3 (dal Villaggio secondo Carla)

L’amore dà assuefazione e dipendenza

Lunedì andiamo a Dar Es Salam con il Bus. Sembra che lo zio di Abet abbia trovato una macchina a pochi soldi per lasciarla qui. Speriamo. E già ho parlato con un altro ragazzo dello shop che ha la patente (pare quel cantante co i capelli rasta – reggae – non me ricordo il nome) che farà questo servizio.

Ormai non me filo più nessuno……old men compresi……e vado avanti. Con i loro tempi dovrei sta quì tre anni.

L’altro giorno il teachear m’ha detto …..vado a M….. Road dieci minuti.

Iò risposto……………ok teachear I see you tomorrow morning.

E lui ci ride. Ma sa che è vero.

E comunque i pezzi più belli sono con il maestro, quando c’è la partita. Lui ha paura che non gli faccio usare il generatore.

Una sera Amour …il figlio…M’ha dettto …Carla, papà ti chiede se hai finito di cucinare così accende la televisione.

Allora gli ho detto ….Amour vai da papà e digli che ho finito di cucinare ma che voglio spegnere il generatore. Però rimani serio non farti capire.

Che te lo dico a fà? ……….dieci secondi e viene in tenda co na faccia…………pareva che iavevano menato……….mi guarda……..

e io seria……..yes teacher off…

e non gliel’ho fatta so sbottata a ride. Lui peggio di me e ha fatto un gesto tipo……fanculo…….e’ come un ragazzino.

Per me loro sono tutto e prendono tutto. Niente esiste quando ho davanti i loro visi……….le loro sofferenze ………….il loro modo di ironizzare………..Niente esiste per me.

Loro prima……..

tutto il resto dopo……

Lo dicevo questa mattina a Tiziana. Il mio cervello non si ferma mai e anche quando li manderei a a fanc… perchè non li sopporto più ……….mi basta un secondo e a fanc… ci vado io ………io non esisto più.

Esistono loro.

E a volte veramente non hai un attimo. Neanche per little pipì.

Anche quella trattengo a volte per poter dare tutta ma davvero tutta la mia attenzione a loro.

Questa volta sarà ancora peggio staccarmi da loro………….ogni volta è peggio e credo che verrà il giorno (molto presto) che non mi staccherò più.

Ma come si spiega ………come………non lo so .

Anche ora mentre finisco di scriverti li guardo e solo al pensiero di lasciarli………..Notte chicco bello.

è parola di Carla

buonanotte Carla bella

DIARIO 2 (dal Villaggio secondo Carla)

Quando si capisce cosa stai facendo…

Lunedì siamo andate col teacher la moglie e il figlio piccolo al suo villaggio. Lui non è di quì. Ho scoperto che potrebbe essere l’Angelo ( mio fratello) della Tanzania.

..Ccidenti cià più figli lui che………….manco a dì che è un figo.

Allora gli ho detto………Teacher very production children………

e lui ha risposto ….African system…..

e io …….si si, sto piffero, iè dai giù peggio de mi fratello.

Il dottore è una brava persona ma have one problem. Dice sempre off course. Infatti con Tiziana lo chiamiamo OFF COURSE. Stai a morì? Lui te guarda e dice……..off course. Ma poi è altoooo. E quando sorride pare Gatto bicio.

Un giorno è arrivato co la moto ( sarà alto 60 cm). Co er casco e la moto sembrava er regazzino de Roger Rabbit. Off course……….

Però je volemo bene..

Io e Tiziana magnàmo solo panzanella.

Cmq siamo felici di come stanno andando le cose. L’uomo del Comune mi è venuto a chiedere scusa. Doveva farlo e devono capire che ci devono rispettare. Quindi ora a giorni firmo le carte per il terreno e dovrei cominciare la costruzione.

Oggi……………….ma piove e non si può………..dovevamo cominciare a fare la struttura della mensa con i ragazzi dello shop. Iniziamo domani.

I RAGAZZI DELLO SHOP………… mi stanno lasciando a bocca aperta. Mi fanno questo lavoro senza farsi pagare. Non sai cosa vuol dire. Loro non l’avrebbero fatto mai. Vuol dire che hanno capito.

La sera vengono sempre in tenda e so belli da morì. A due li ho convinti a fare quella scuola come muratori ( volevano fare tutti il meccanico). E gli ho promesso che lavoreranno per me. Mi danno retta …..mi ascoltano ……………e hanno capito. Accidenti se hanno capito: prima loro degli altri… E per me questo vale più di tutto il resto.

Quì è difficile sentire i loro sentimenti. Loro ce l’hanno e stanno leggermente cambiando il modo. Sono felici e ci rispettano più degli altri. E’ stata dura con loro ma ce l’ho fatta. E ieri sera Tiziana si è accorta di una cosa…..Ho chiesto la borsa a uno di loro…..è caduto il portafoglio………lui velocemente l’ha tirato verso Tiziana. Poteva prenderlo. Tranquillamente. E invece l’ha fatto quasi per farsi notare. E ‘ bello. Loro li prendono …..non esitano.

Poi ci sono i ragazzetti che ci aiutano a dare da mangiare ai bimbi ( tra cui Pamela ) che ormai sono un corpo e un anima con noi. Ieri sera ci hanno fatto morire. Io e Tiziana stavamo parlando un attimo e quindi ho chiuso la tenda. Uno è entrato e gli ho detto…..Just moment …….Carla finish speak whit Tiziana. Lui è uscito. Dopo una mezz’oretta ho aperto e tutti e tre erano seduti davanti alla tenda seri e silenziosi e ci hanno guardato come pe dì…………..mo potemo entrà? E’ bastato un cenno e già stavano seduti in tenda.

Come si fa? E’ Una sera abbiamo suonato con i barattoli tutti seduti per terra. Tiziana ha fatto un filmino. Speriamo si veda.

Sono momenti troppo belli.

è parola di Carla

DIARIO 1 (dal Villaggio secondo Carla)

TRATTO DAL FILM ” UN TRANQUILLO WEEK END DI TERRORE “

Venerdì mattina di un tempo before…

Giornatina niente male. Non ci siamo fermate un attimo. Finalmente tardo pomeriggio in tenda. 
Ovviamente i bimbi ci aspettavano lì per mangiare. 
Cuciniamo….( pore creature) e finalmente un attimo per noi. Che saranno passati….dieci minuti? Arriva Mohamed ( detto Pamela da quando s’è preso l’accappatoio mio rosa) ….febbre altissima. Lo alzo immediatamente e vado all’ospedale. Ci gioco ma non è stato un bel momento. 

Ok malaria! 

Gli danno le medicine e torno in tenda. Lo mando a casa. Arriva Alberto Sordi (the teacher) e mi chiede di levare il nylon da sopra la tenda, che serve per non far entrare l’acqua perchè lo deve restituire. 

Iè dico….teacher e se piove?…e lui……….nooooooooo non piove. 

Infatti a mezzanotte io, er fio der teacher e Tiziana stavamo a mollo a montà un’altro nylon. 

Non te sto a dì quante ie n’ho dette. Zuppi fracichi torniamo a letto. Che saranno passati …altri dieci minuti?……. 

E il teacher….Calla…Calla………. 

Yesssssssssss teacher speak me

……….woman in the sea!!!

E io …..Tizià ma che sta a dì ?

E Tiziana……Carla donna in acqua….!

Minchia!

Scatto dal letto pensando che era affogata. Che te lo dico a fa.

L’acque erano le sue e… stava a partorì….!

Aripìa la macchina e in pigiama so andata all’ospedale . La lascio in ospedale ringraziando Dio che non me l’ha fatto in macchina e torno in tenda. 

Ma che avrò dormito? Du ore? Arriva il dottore e tutto il giorno co lui e quella milionata de gente. Verso tardo pomeriggio torno in tenda per sdraiarmi un pò e i ragazzi non me davano tregua……………. 

FRASE STORICA……….ALLORA NUN SE SEMO UNDERSTAND. 

Chiudo la tenda e spiego………………..BECAUSED M’AVETE ROTTO I COjo…. 

Ho pensato: 

NON SO IO CHE PUZZO DE SUDORE ………..E’ IL SUDORE CHE PUZZA DE ME. 

parola di Carla

rendiamo grazie a Carla

Lettera/diario e.. iniziative spicce

Da Carla

Abbiamo parlato con i ragazzi dello shop ( quelli che non vanno a scuola) per iniziare la scuola. Loro ci hanno detto di una scuola più breve dove possono imparare un mestiere. Sta a circa 90 Km dal villaggio. Lì con circa € 30 all’anno (incluso di vitto e alloggio) imparano un mestiere. La cosa ci è piaciuta molto. E’ breve e pratica. La prossima settimana andiamo con due dei ragazzi a vedere la scuola. Voglio pagarla di persona per non dare i soldi in mano a loro. Però è una bella cosa. Per due di loro ora la pago io e poi ho detto che quantificherò  le persone che possono andarci in base agli aiuti che arriveranno.

Siccome gli old man ci hanno un po’ scassato le beeeeep… oggi abbiamo parlato al maestro perché è seria intenzione iniziare a fare una piccola costruzione vicino alla tenda (costruzione mobile) per iniziare la mensa per le famiglie che non lavorano.

Se ie sta bene, bene, e sinnò la famo lo stesso!

Ho detto al maestro che la prossima settimana chiamiamo due uomini e iniziamo la costruzione.

 Già da quando ero qui avevo chiesto di parlare con un dottore per farlo venire un giorno a settimana al villaggio.

Ovviamente non se so mossi.

Ieri siamo andate a Lindi e abbiamo parlato con un dottore che da sabato inizia a venire al villaggio.

Me ripeto se ie sta bene bene sinno come dicono i bimbi….Fanculo.

Lui è stato carino. Gli ho chiesto quanto voleva e quando ha capito cosa facciamo al villaggio mi ha detto decidi tu quanto darmi.

Questo è un bene perché se continuavo a curarli io qualcuno lo facevo fuori ( Avoiaaaaaaaaaaaaa)

Domenica con il maestro portiamo gli omogeneizzati e i biberon alle famiglie con i piccolini.

Siccome il materiale è tanto ho deciso anche contro la volontà del maestro che storce la bocca ( vonno tutto loro) di andare in altri villaggi e dare un computer alle scuole.

Un computer lo diamo anche ai ragazzi dello shop. Lo tiene il mio amico dello shop . Glielo da la mattina e la sera lo riprende lui.

Mo ciò mama vicino.

Nun fa un ca… dalla mattina alla sera e è sempre stanca.

Mo ie do un Nimesulid… magari se ripìa.

E dorme vicino a noi. Se semo comprate il letto. Dopo che Tiziana s’è  lavata co la  bottiglietta de mango ho voluto da un senso a sto rapporto. Ciavemo pure la spalliera. Mo a capì se regge.Bah

 Ve volemo bene ……ma my friends……………………………….

Caro Germano…

La bellezza di ognuno non sta nel tanto che riesce a fare. E non sta neanche nel poco.

La bellezza di ognuno sta nella spontaneità di ciò che sente.

Perchè è facile fidarsi di chi conosciamo, o magari diffidare di chi conosciamo. É anche facile togliersi un mendicante di torno dandogli un’euro senza nemmeno guardarlo in faccia.

C’è però chi cerca una faccia a cui donare un pezzo di se.

É difficile trovare chi si fida di te, chi si affeziona a un’idea, se la sposa e partecipa. Senza conoscerti, solo immaginandoti da poche righe scambiate on-line.

É ancora più difficile che questo accada se si pensa ad una persona grande, matura, disincantata, che chissà quante volte ha subìto il profitto altrui a proprie spese. Magari un pensionato, col cuore gonfio di nostalgia ma con ancora la speranza, l’energia e l’amore di un ragazzo. E con la generosità di chi sa ancora donare.

Queste persone esistono, sono poche, sono tante, chi lo sà.

Non fanno notizia. Non stuprano, non uccidono, non trasgrediscono, qualcuno oggi potrebbe chiedersi che campa a fare una persona così.

Io ringrazio Dio o il caso perchè il silenzio di queste persone esiste. Spero che oggi sia un po’ meno silenzioso.

In poche righe un pezzetto di pensione in meno e tanta fiducia in chi aiuta il prossimo. Ti vogliamo bene caro Germano. Perchè il silenzio della tua fiducia e della tua generosa speranza oggi è arrivato in Africa in nome tuo, di Carla di Fulvio, di Tiziana e Chiara e anche un po’ mio.

Un abbraccio da Silenas e da tutti noi col cuore a spasso.

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